Il giardino di Livia Drusilla … ad gallinas albas
Immagine tratta da Wikipedia
Una curiosa leggenda vuole che un’aquila abbia fatto cadere sul grembo di Livia, al tempo delle sue nozze con Augusto, una gallina bianca con un rametto di alloro nel becco. Consigliata dagli aruspici, Livia allevò la gallina e la sua prole … e piantò il rametto che generò un boschetto di alloro …
L’alloro aveva un significato magico. Secondo Svetonio, l’inaridirsi delle piante di alloro, così come accadde alla morte di Nerone, ultimo discendente della dinastia di Augusto, era un cattivo presagio per l’imperatore …
A seguito di questa leggenda, la località dove sorgeva la villa d’otium di Livia venne detta ad gallinas albas.
Un locale semisotterraneo della Villa, di cui non si conosce bene l’uso … forse un cubiculum con triclinium, aveva splendide pitture simulanti un giardino che nel 1951 vennero staccate e portate al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo alle Terme
Nella sala non c’erano finestre, forse un lucernaio nella volta a botte… dunque un ambiente fresco, dove ripararsi durante la calura estiva… rallegrato da una raffinata pittura di giardino illusionistico riprodotto a grandezza naturale nei minimi particolari, con una grande varietà di specie vegetali e di uccelli … un modello portato dall’Oriente.
Alberi variopinti, ricchi di fiori e frutta…. uccelli in volo e rami con le cime piegate dal vento.
La verosimiglianza dei dettagli non deve trarci in inganno … questo non è un giardino reale: infatti vi si possono trovare specie che non fioriscono nello stesso periodo dell’anno… sembrerebbe più un “catalogo” botanico… le piante viste con gli occhi degli antichi …
Questa, per esempio, è una deliziosa rappresentazione del melograno ….
La Villa, costruita tra il 30 e il 25 a.C., fu abitata fino all’ età severiana … divenne poi proprietà del fisco imperiale, forse trasformata in Terme … bolli laterizi di Teodorico ne attestano la sopravvivenza fino ad epoche successive.
